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La coltivazione biologica in vigneto

La gestione del suolo è uno dei punti nodali che caratterizzano la viticoltura biologica che, in Perlage, viene soprattutto guidata dalla filosofia biodinamica. Perlage mira a preservare la biodiversità del suolo, che permette la proliferazione degli organismi utili, microrganismi che vivono nel terreno aumentandone la fertilità e che conferiscono maggiore resistenza alla pianta.

La gestione del suolo ha una serie di effetti sull'ecosistema vigneto di fondamentale importanza nella coltivazione biologica. Aspetti da tenere presenti sono:
- la complessità biologica (macroflora e microflora);
- l'erosione, problema diffuso soprattutto nella viticoltura collinare;
- le caratteristiche fisiche, chimiche e biologiche del suolo.

Una delle tecniche più diffuse nella coltivazione biologica è quella dell'inerbimento che viene adattato alle diverse condizioni pedoclimatiche, alle esigenze vegetative e produttive della vite e ad altri aspetti, come il contenimento dell'erosione superficiale e la protezione della fertilità del suolo. L'inerbimento può essere:
- naturale o artificiale;
- presente per tutto l'anno (permanente) o per un periodo limitato (temporaneo);
- può interessare l'intera superficie dell'impianto (inerbimento totale) o soltanto una parte (inerbimento parziale). In questo caso, l'inerbimento può ricoprire una zona più o meno larga dell'interfilare, lasciando libera da infestanti la fascia in prossimità dei ceppi, oppure interessare solo filari alterni.

Obiettivo importante nella gestione di un vigneto biologico che segue le linee della filosofia biodinamica, è l'abbattimento del quantitativo di rame utilizzato che, seppur di origine naturale, si accumula nel terreno limitando lo sviluppo dei microrganismi utili al suolo. In collaborazione con l’Associazione Cecat, Perlage ha realizzato delle sperimentazioni sui vigneti, parcellizzati con diversi dosaggi di rame e in alcuni casi miscelati con preparati d'alga e nuovi composti.
Questo ha permesso di ridurre del 35% il suo impiego nei trattamenti, una percentuale che si prevede di abbassare ulteriormente nel corso dei prossimi anni.
Strettamente connesso all'utilizzo di rame è il monitoraggio continuo attraverso delle piccole centraline metereologiche automatiche poste tra i filari dei vigneti, che consentono di anticipare l'evoluzione delle malattie fungine, valutandone la presenza e l'intensità, con la conseguenza di proporzionare la dose di rame da impiegare in base all'intensità della malattia.
Gli agronomi di Perlage pongono una particolare attenzione al contenuto di sostanze organiche nel terreno: ogni anno vengono riportati rilevanti quantitativi di "compost", questo permette di ottenere un terreno soffice, fertile e poroso che riesce ad immagazzinare una maggiore quantità d'acqua, perfetta per i periodi di siccità.

Perlage attua rigorosi controlli sulla sanità delle uve lavorate, ricerche sulla curva di maturazione delle uve, potature in verde e arieggiamento dei filari che contribuiscono alla produzione di vini gradevoli, dalla straordinaria armonia e forza espressiva, mettendo in rilievo il carattere del vitigno.

Partendo da un vigneto sano e gestito in maniera accorta, con una costante presenza sul campo di tecnici e viticoltori specializzati, si ottengono importanti risultati anche in cantina, dalla riduzione di solforosa nei vini biologici alla particolare attenzione per il mondo vegano.

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