Sostenibilità / Curiosità / Mondo Bio
Forse non tutti sanno che il 1° novembre si celebra la Giornata Mondiale dei Vegani. Questa giornata mondiale nasce nel 1994 in Inghilterra, ad opera dell’attivista Wallis Louise che cercando un luogo dove celebrare il 50° anniversario della Vegan Society, prende coscienza non solo del perdurare di questa tendenza alimentare ma anche di come il termine “Vegan” fosse ormai entrato nel vocabolario comune.
Oggi in Italia la percentuale di vegani si aggira attorno al 2,3%, mentre le nazioni più virtuose da questo punto di vista sono il Regno Unito con Londra capitale in testa per il numero di ristoranti vegan e l’Olanda con Amsterdam, da sempre esempio per la sostenibilità ambientale.
Fuori dai confini europei, l’Asia è il continente con il maggior numero di vegani (9%) e di vegetariani (19%), raggiungendo quasi il 30% della popolazione con un’alimentazione prevalentemente “plant based”.
Anche se comunemente si pensa il vino derivi dalla semplice spremitura dell’uva, non possiamo automaticamente categorizzare questo prodotto come vegano. In realtà, il mondo del vino si suddivide in tre principali categorie:
Il processo di vinificazione convenzionale fa riferimento all’impiego di sostanze di origine animale nelle fasi di coltivazione e produzione. La dicitura “vegan friendly”, invece, si utilizza quando, in almeno una fase, non è stato rispettato completamente il divieto di utilizzo di prodotti di origine animale. Si parla infine di vini vegani quando, in tutte le fasi produttive, dalla vigna alla cantina, non vengono utilizzati prodotti di origine animale.
Esattamente! Le materie prime sono ovviamente di origine vegetale ma quello che rende un vino vegano è il fatto che sia realizzato senza l’utilizzo di prodotti o derivati di origine animale. Partendo dalla scelta di compost vegetale in vigneto, si prosegue poi in cantina dove per la chiarifica (processo che rende cristallino un vino) invece di utilizzare colla di pesce, caseine oppure albumine, si utilizzano proteine di origine vegetale, estratte dagli stessi lieviti di fermentazione oppure da alcuni legumi.
Da sempre pionieri della sostenibilità e aperti alle nuove tendenze, noi di Perlage abbiamo iniziato a produrre vini vegani già nel 2012 con la creazione di Sgajo Prosecco DOC Extra Dry (primo prosecco vegano al mondo), diventando così la prima cantina al mondo a realizzare un Prosecco DOC sia biologico che vegano. Sull’onda del successo ottenuto, dal 2016 abbiamo applicato questo approccio a tutta la nostra produzione. Oggi tutti i nostri prodotti sono biologici e vegani.
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